Milano sotterranea: tra la cripta di San Giovanni in Conca e catacombe
Milano sotterranea: cosa si nasconde sotto la città? Luoghi sconosciuti, cripte e catacombe.
Al centro di piazza Missori sorgono i resti dell’antica basilica di San Giovanni in Conca, illustre testimonianza di storia e arte milanese dal V-VI secolo al XVII secolo. Si è ipotizzato un uso culturale già prima del cristianesimo, durante l’impero romano. Questa potrebbe essere stata la sede di un mitreo, luogo di culto del mitraismo, poi rimaneggiato. Il toponimo “in conca” potrebbe derivare dalla scoperta di una grande vasca, forse l’antico fonte battesimale, perciò la connessione a Giovanni Battista. Un’altra ipotesi è che fosse detta “in Conca” a causa dell’avvallamento del terreno circostante.
Cosa rimane di San Giovanni in Conca
Dell’antica basilica di San Giovanni in Conca rimangono oggi solo la cripta. Essa è l’unico esempio di cripta romanica originale esistente a Milano assieme alla cripta di San Vincenzo in Prato, e l’abside, nella quale si nota la monofora con strombatura, arco a tutto sesto e due capitelli con volute a graffito ed il coronamento esterno degli archetti svuotati. Si tratta di elementi tipici del romanico milanese, presenti anche nella Basilica di Sant’Ambrogio e in quella di San Nazaro di Brolo.
Nel secondo dopoguerra, delle presunte “esigenze imprescindibili di viabilità” condannarono definitivamente la basilica di San Giovanni in Conca, che fu demolita tra il 1948 e il 1952, per realizzare l’asse viario di via Albricci-piazza Missori.
Dell’antica basilica furono salvati e restaurati solo una parte dell’abside e della cripta, mentre la facciata fu ricostruita e applicata al nuovo tempio valdese in via Francesco Sforza.
A testimonianza di ciò, la corta via a fondo cieco sul fianco destro del tempio prese successivamente il nome di via San Giovanni in Conca.
Le catacombe milanesi
Un altro luogo religioso si nascondeva al di sotto del livello stradale attuale: si tratta delle catacombe che sarebbero state scoperte tra la basilica di San Lorenzo e quella di Sant’Eustorgio, entrambe chiese realizzate nel IV secolo e rimaneggiate poi nei secoli successivi. Negli anni ‘60, in seguito ad alcuni lavori si dice che emerse un complesso sotterraneo strutturato in una galleria che univa le due basiliche. I sotterranei erano forse delle catacombe. Secondo alcune voci si trovava persino un mosaico policromo rappresentante il tema dell’Ultima Cena, in grandezza naturale, ascrivibile al tardo impero. Il tutto venne poi ricoperto dal cemento.
Federica Elli
(credit foto: touring club)