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16 gennaio 1985: la grande nevicata che mise in ginocchio Milano e il Nord Italia
Tra il 13 e il 17 gennaio 1985, si verificò la grande nevicata che mise in ginocchio Milano
Il mese di gennaio 1985 è ricordato da tutti per la nevicata del secolo: una grande nevicata che mise in ginocchio Milano e tutto il Nord Italia.
Gli abitanti nel nord la ricordano come la più grande nevicata del XX secolo.
Un’ondata di freddo eccezionale che colpì tutto il Paese e iniziò negli ultimi giorni del 1984 per concludersi il 17 gennaio 1985. Tant’è vero che questo periodo di nevicate si può suddividere in due fasi. Una prima fase, dal 5 al 9 gennaio, che colpì l’Italia centrosettentrionale e meridionale, e una seconda fase, dal 13 al 17 gennaio, che colpì le regioni del Nord.
La grande nevicata, infatti, venne preceduta da una forte ondata di gelo con temperature fortemente sotto lo zero.
Proprio nel gennaio ’85 si verificarono le nevicate storiche di Firenze, con 40 cm di neve, Roma, con 30 cm, e persino Napoli che vide cadere ben 25 cm di neve, cosa che non accadeva dal 1956.
La neve su Milano
Tuttavia Milano fu una delle città più colpite del Paese. Il capoluogo lombardo venne coperto da 70/90 cm di neve, frutto di una nevicata eccezionale che durò ben 4 giorni e 3 notti.
La città meneghina si trovò a fronteggiare una vera e propria emergenza, resa ancora più grave dalla mancanza di mezzi antineve che erano stati inviati qualche giorno prima nella Capitale proprio per la straordinaria nevicata di Roma.
Milano rimase bloccata per tre giorni, con le strade invase da bambini in slittino e adulti con gli sci. Solo le automobili con le catene montate sulle ruote potevano circolare per le strade cittadine.
Le strade vennero liberate dalla neve grazie all’intervento dei carri armati della Caserma Perrucchetti e di 650 militari di leva.
A causa del peso eccessivo della neve accumulata, crollarono molti tetti di edifici pubblici e privati, tra cui uno dei due padiglioni palestra della scuola del Sole, nel Parco Trotter, e rami di alberi. Crollò addirittura il tetto del Velodromo Vigorelli, mentre il palazzetto dello sport vicino a San Siro venne distrutto e mai più ricostruito.
Anche le scuole restarono chiuse per diversi giorni.
Gli accumuli della neve raccolti dagli autocarri vennero scaricati nei campi di periferia, dove si sciolsero solo in tarda primavera.
L’opinione pubblica puntò il dito contro l’amministrazione comunale milanese, colpevole di non aver provveduto alla compilazione della lista degli spalatori di neve occasionali da mobilitare in caso di emergenza neve. Dal Comune replicarono che, al solito appello annuale, non vi era stata una risposta adeguata dai potenziali spalatori.
Da quell’anno fino ad oggi, non si è mai più verificata un nevicata di quella portata, ma, anzi, molti inverni non hanno visto cadere neanche un fiocco di neve.
(Foto tratta da 3B Meteo)