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2 febbraio 1919: nasce a Milano Tullia Zevi, la giornalista che cercò di creare un dialogo tra ebrei e cristiani

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2 febbraio 1919: nasce a Milano Tullia Zevi, giornalista insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce

Il 2 febbraio 1919 nasce a Milano Tullia Zevi, giornalista e scrittrice italiana di origine ebraica.
Zevi è il cognome del marito, mentre il suo cognome da nubile è Calabi.
Dopo aver completato gli studi classici frequentò per un anno la Facoltà di Filosofia dell’Università di Milano.
Con l’emanazione delle leggi razziali del 1938, la famiglia si trasferì prima in Francia, dove Tullia studiò alla Sorbona, e poi negli Stati Uniti, dove frequentò la Juillard School of Music di New York e il Radcliff College di Cambridge nel Massachusetts.
In questi anni, iniziò a frequentare i circoli antifascisti della Grande Mela e cominciò a lavorare presso una radio locale italoamericana.
Una volta finita la guerra, Tullia tornò in Italia con il marito, l’architetto e critico d’arte, Bruno Zevi. Il matrimonio venne celebrato il 26 dicembre 1940 nella sinagoga spagnola di New York.

La passione per il giornalismo

Qui nasce la passione della donna per il giornalismo, che diventerà il mestiere della sua vita. Le sue prime corrispondenze sono quelle dal processo di Norimberga.
Dal 1978 al 1983 ricoprì la carica di vicepresidente della Comunità Ebraica Italiana e, subito dopo la fine del suo mandato venne eletta come prima presidente donna della comunità.
Successivamente divenne presidente dell’European Jewish Congress e membro dell’esecutivo dello European Congress of Jewish Communities.
A partire dal 1946 e fino al 1976 lavorò come corrispondente per il “Religious News Service” di New York, mentre dal 1948 al 1963 collaborò con la “Jewish Telegraphic Agency”.
Dal 1960 al 1993, infine, fu la corrispondente per il quotidiano israeliano “Maariv” e per il settimanale londinese “The Jewish Chronicle”.
Nel 1988 divenne incaricata alla presidenza della Commission for Intercultural and Interfaith Relations dello European Jewish Congress.

I riconoscimenti

Il 1992 fu un anno pieno di prestigiosi riconoscimenti per la Zevi. A novembre fu la candidata italiana per il premio “Donna europea dell’anno”, mentre a dicembre venne insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce, massima onorificenza italiana, dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.
Nel marzo dell’anno successivo, ricevette il premio “Donna coraggio 1993” dall’Associazione Nazionale delle Donne Elettrici e il premio “8 marzo: la donna nella scuola, nella cultura e nella società” da parte dell’associazione culturale romana “Il margine”.
Inoltre, nel mese di marzo del 1994 il Ministero dei Beni Culturali le conferisce la Medaglia d’Oro per “il suo contributo all’educazione, all’arte e alla cultura“.
Nel 1997 le venne assegnato il premio “Firenze – Donna” per i suoi numerosi successi internazionali.
L’anno successivo la Zevi venne eletta membro della Commissione Italiana dell’UNESCO. Sempre nello stesso anno venne anche eletta come membro della Commissione per l’Interculturalismo del Ministero dell’Istruzione.
“Ti racconto la mia storia. Dialogo tra nonna e nipote sull’ebraismo” è il libro della giornalista che venne pubblicato nel 2007.
Tullia Zevi morì a Roma il 22 gennaio 2011, pochi giorni prima di compiere 92 anni.
(Foto tratta da La Stampa)

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