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29 gennaio 1979: quarant’anni fa veniva ucciso a Milano il giudice Alessandrini
29 gennaio 1979: nel mattino di quarant’anni fa veniva ucciso a Milano il giudice Alessandrini
Il 29 gennaio 1979, esattamente quarant’anni fa, veniva ucciso a Milano il giudice Alessandrini.
La commemorazione si è tenuta questa mattina alle ore 8:30, l’ora dell’omicidio, in viale Umbria angolo via Muratori, luogo dove fu ucciso il giudice abruzzese.
Il sostituto procuratore della repubblica di Milano, Emilio Alessandrini venne barbaramente ucciso la mattina del 29 gennaio 1979, all’età di 36 anni, mentre si recava in tribunale, da un commando del gruppo eversivo Prima Linea.
Il magistrato portò avanti il suo impegno nella lotta al terrorismo, in modo particolare all’eversione di destra.
Nella città di Milano e negli ambienti della magistratura, Alessandrini era noto come il giudice che aveva affrontato il problema del terrorismo non solo dal punto di vista giudiziario, ma si occupò di comprendere gli aspetti sociali del fenomeno.
Il giudice nutriva idee progressiste ed era sostenitore della riforma del sistema giudiziario.
Con il Pubblico Ministero Fiasconaro e il Giudice Istruttore Gerardo D’Ambrosio, Alessandrini prese in mano le indagini sulla strage di piazza Fontana e riuscì ad individuare la pista nera neofascista e le complicità dei servizi segreti.
Oltre alle indagini sul terrorismo e all’inchiesta su piazza Fontana, Alessandrini si occupò anche degli scandali finanziari del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi.
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato il giudice, definendolo come un “illuminato servitore dello Stato, espressione di una nuova generazione di magistrati, appassionata ed animata da forti sentimenti civili”.
(Foto tratta da La Repubblica)