Il recupero alimentare a chilometro zero a Milano parte dai mercati
I nuovi eroi del recupero alimentare a chilometro zero sono i disabili della Coop Santa Rita ritirano le eccedenze del mercato rionale e i prodotti donati dai commercianti.
La realtà solidale del lunedì
La prima tappa è la bancarella di frutta e verdura di Maria e di Pasquale. Alle 6.00 di ogni lunedì mattina, da 35 anni a questa parte, al mercato del quartiere Barona nella periferia sud di Milano. Appena Maria scorge due carrelli tra i clienti che vanno e vengono, corre a riempire un sacchetto. Mette dentro un chilo di fagiolini o carote, sedano, peperoni. A pochi metri di distanza, Saverio Venosa, 31 anni, ha pronta un’altra cassetta di verdura. Sono da poco passate le 13.00, i clienti cominciano a defluire e gli ambulanti sbaraccano. È in questo momento che arrivano i volontari della Cooperativa Santa Rita, che si occupa di adulti con disabilità.
Com’è nato il progetto?
Il progetto di recupero alimentare a chilometro zero è nato dall’idea di quattro utenti della Coop Santa Rita. Ogni lunedì, passano a ritirare le eccedenze dalle bancarelle. Il mercato è lungo circa mezzo chilometro e, alla fine del giro, riescono a stipare nel furgoncino arancione della cooperativa circa 80 chili tra frutta e verdura. Carote e pomodori, broccoli, melanzane, ma anche fragole, melograni, pompelmi. E poi c’è Gianluca Cavallari, 61 anni, titolare della bancarella di pescheria che dona ogni volta due contenitori con dentro sarde o alici.
La finalità è la solidarietà
Il cibo donato dai commercianti non resta a lungo nelle mani dei volontari. Per il mercato, all’ora di chiusura, si aggirano persone in difficoltà. Sono tanti i bisognosi che si avvicinano al furgoncino della cooperativa con richieste d’aiuto per mangiare. Ma c’è anche chi mantiene un cuore grande nonostante l’età, come la signora Clara Papa di 83 anni, che porta quando le è possibile ai volontari un pensiero “dolce”. Alle 14.00 il giro è finito. Nel frattempo, ad aiutare a caricare il furgone arriva Francesco Di Marco. Volontario alla comunità A77, che accoglie ex tossicodipendenti o sieropositivi. Gran parte del cibo andrà a loro e a un’altra comunità.
Quando la carità non ha frontiere
Mohamed El Ellaoi, 52 anni, marocchino. È uno dei donatori più assidui. Tra le ultime bancarelle in fondo c’è quella di Ahmed Labkhachi Karim, anche lui sempre generoso. Il progetto della Coop Santa Rita, nato in sordina, fa ora parte della campagna «Io non butto». il progetto è stato lanciato dal Ciessevi, Centro servizi per il volontariato, Città metropolitana di Milano e dal Milan Center for Food Law and Policy. Insieme, hanno individuato e promuovono dieci esperienze nate dal territorio, tra cui quella a Milano, nel quartiere Barona. La campagna mira a favorire l’incontro tra i commercianti che hanno eccedenze da donare con associazioni non profit in grado di ritirarle e distribuirle a chi ne ha bisogno nello stesso quartiere, quindi a chilometro zero.
credits: survivemilano