Oggi parliamo di un artista che divise la sua vita tra Bologna e il capoluogo meneghino. Esattamente 216 anni fa moriva a Milano Carlo Bianconi.
Bianconi a Bologna
A Milano Carlo Bianconi ha vissuto gli ultimi anni della sua vita, forse i più intensi. Non tutti conoscono la vita e le opere di quest’artista, morto il 15 agosto 1802 proprio nel capoluogo milanese.
Bianconi nasce nel 1732 a Bologna. Nonostante in giovinezza sia stato allievo di diversi maestri, tra cui il colto zio Giovanni Battista Bianconi, forma gran parte della sua cultura da autodidatta. Cominciò a ricevere committenze per l’esecuzione di opere fin da giovanissimo. Al principio si tratta soprattutto di affreschi, incisioni e stemmi nella zona circostante l’abitazione familiare.
L’incontro con Winckelmann
L’arte incisoria è fin da subito una delle discipline in cui il giovane Carlo scopre di eccellere. Una delle figure che influenza maggiormente lo stile dell’artista nei suoi primi anni d’attività è Johann Joachim Winckelmann, uno dei massimi teorici del neoclassicismo. L’incontro tra i due avviene a Bologna nel 1755. L’esperienza segnerà profondamente Bianconi, al tempo solo ventitreenne.
Il monumento a Mauro Tesi
Tra le opere più celebri realizzati dall’artista in stile neoclassico vi è il monumento funebre alla memoria di Mauro Tesi. Con Tesi Bianconi aveva collaborato in passato per la realizzazione del mausoleo di Francesco Algarotti. In questi anni Carlo si dedica soprattutto al lavoro di decoratore e architetto, e sono numerose le gallerie e i palazzi bolognesi da lui interamente progettati. Tra questi riveste grande importanza la decorazione della cappella di Palazzo Hercolani. Nel 1770 diventa membro e in seguito direttore della prestigiosa Accademia Clementina.
A Milano e dintorni
Il trasferimento a Milano avviene quando Bianconi ha ormai quarantasei anni. Da qui continuerà a partecipare a diversi progetti bolognesi a distanza, con l’aiuto di collaboratori sul posto. A Milano Bianconi diventa in poco tempo un intellettuale e artista riconosciuto ed apprezzato, già prima che si stabilisca permanentemente nel capoluogo meneghino.
Accademia di Brera
La fama acquisita gli consente di ottenere da parte del Governo Asburgico la nomina a segretario perpetuo dell’Accademia di Brera nel 1776. L’incarico durerà circa un ventennio, fino a un anno prima della sua morte. La sostituzione avviene per ragioni politiche, alla seconda venuta dei francesi. Quella dell’accademia milanese non fu l’unica onorificenza ricevuta dal Bianconi in area lombarda. L’artista era già stato nominato Reale Accademico di Mantova e membro dell’Accademia del Disegno e di Pittura di Verona.
Collezionista e studioso d’arte: la Nuova Guida di Milano
Bianconi fu quindi pittore, scultore, architetto e incisore. Ma le passioni artistiche non finiscono qui. Carlo era un raffinato collezionista d’arte e studioso dei monumenti locali. Nel 1783 Bianconi pubblicò Nuova Guida di Milano per gli Amanti delle Belle Arti e delle Sacre, e Profane Antichità milanesi. Si tratta della guida artistica della città più completa e importante della seconda metà del Settecento. L’opera era destinata a un pubblico fruitore delle arti sacre e profane.
La divisone dell’opera segue la struttura della città meneghina. La Nuova Guida è divisa in sei parti, una per ogni porta della città, Orientale, Romana, Ticinese, Vercellina, Comasina e Nuova. Ciò che rende questa guida estremamente innovativa è la presenza di giudizi personali ed elogi agli artisti del barocco. Per la stesura di un’opera di tale portata fu necessaria una ricerca di dimensioni enormi. Lo studio della città è testimoniato da una raccolta di oltre 20mila pezzi, tra libri d’arte, incisioni e disegni originali. La serie degli oltre 400 disegni originali degli architetti è oggi conservata presso la Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco di Milano.
Il 15 agosto del 1802 muore a Milano Carlo Bianconi. Le spoglie dell’artista sono conservate nella Certosa di Bologna.