Palazzo dei Giornali a Milano: da simbolo del giornalismo a ufficio informazioni
Voluto da Mussolini, come sede del “Popolo d’Italia”, ha ospitato molte testate. Negli anni ’70 il declino del Palazzo dei Giornali a Milano, oggi è quasi vuoto. E i turisti lo scambiano per ufficio informazioni.
Scambiato per un ufficio informazioni
Quasi ogni giorno c’è un turista che entra nel Palazzo dei Giornali a Milano e chiede dove sono collocati il Duomo o il Cenacolo. Alla reception ormai sono rassegnati a rispondere: «No, il cartello “Palazzo dell’informazione” non vuol dire che diamo informazioni, ma che ci sono le redazioni dei giornali».
Oggi il Palazzo dei Giornali che si trova in piazza Cavour 2, è la sede di un’agenzia giornalistica. Al suo interno vi è anche una banca, una palestra e altri uffici di varie aziende. Ma un tempo quell’edificio era il simbolo del giornalismo italiano, con le redazioni di grandi giornali come “La Gazzetta dello Sport” e “Il Giorno”.
La costruzione anni ‘30
A metà degli anni ‘30, Benito Mussolini decise di erigere un edificio che sarebbe stato il simbolo del giornalismo italiano. A quell’epoca il giornalismo italiano stava vivendo un periodo di splendore. La posizione scelta non era casuale, infatti, Piazza Cavour si trovava vicino alla questura, al Duomo e alla Stazione Centrale. Tutti luoghi fondamentali nella vita di un cittadino milanese.
Il progetto, che era stato elaborato dall’architetto Giovanni Muzio, aveva uno stile monumentale. Una facciata marmorea di sei piani e tagli verticali, e al centro della facciata un balcone in marmo di Carrara, ideato da Carlo Sacchi.
Lo splendore anni ‘40
Dopo un cantiere durato 4 anni, il Palazzo dei Giornali a Milano venne inaugurato nel 1942. La prima redazione che vi fu ospitata fu quella del “Il Popolo d’Italia”, il giornale fascista, che vi rimase fino al 26 luglio 1943, quando dovette chiudere dopo la caduta del duce.
Alla fine della seconda guerra mondiale, nel palazzo s’insediò la redazione de’ “Il Giorno”, fondato dall’Eni di Enrico Mattei. Fu l’inizio di un’epoca d’oro per l’edificio, che divenne il centro del giornalismo italiano degli anni ’60. I giornali partivano a notte fonda sui camion e venivano distribuiti in giro per l’Italia.
La svolta anni ‘70
Ma una tragica svolta avrebbe segnato per sempre la storia del Palazzo dei Giornali a Milano. Infatti, il 2 giugno del 1977 il grande giornalista Indro Montanelli venne ferito alle gambe da un commando delle Brigate Rosse. Mentre si stava recando alla redazione di “Il Giornale”, fondato tre anni prima.
Dalle fine degli anni ’90 a oggi
Alla fine degli anni ’90, nel piano interrato del palazzo fu insediata una palestra e nel 2001 l’edificio fu venduto a un fondo immobiliare. Nel 2009 anche la redazione di “Il Giorno” lasciò per sempre il palazzo e oggi rimane solo la sede dell’AdnKronos a tener viva la storica tradizione.
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