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12 maggio 1386: nascita del Duomo di Milano

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La nascita del Duomo di Milano, uno dei monumenti più famosi del Bel Paese. Sapete proprio tutto sulla nascita del simbolo della nostra città?

Intrighi di potere

La data di nascita del Duomo di Milano è convenzionalmente il 12 maggio 1386. Le ragioni per cui si decise di procedere alla costruzione di una nuova cattedrale sono soprattutto politiche. Verso la fine del 1300 Milano era governata da Bernabò Visconti. Tra lui e suo nipote Gian Galeazzo non correva buon sangue a causa di alcune divergenze politiche. In particolare, tutto partì dalla politica matrimoniale filo-francese di Bernabò, che mise a repentaglio le alleanze francesi del nipote. Quest’ultimo si impadronì del potere con un colpo di stato nel 1385.

Ignaro delle intenzioni di Gian Galeazzo, Bernabò si reca ad un appuntamento presso la Pusterla di Sant’Ambrogio, a Milano. Ma il nipote non è solo e Bernabò viene facilmente imprigionato assieme alla sua scorta. Gian Galeazzo prende il controllo di Milano e tutti gli altri territori dello zio. Tuttavia, mantenne la sua corte presso la città di Pavia. I milanesi, temendo che la loro città perdesse la centralità, decisero di mettere a punto un progetto che le garantisse importanza.

Il progetto

Il 12 maggio dell’anno successivo viene dato il via al progetto della nuova cattedrale. I milanesi trovarono l’immediato appoggio dell’arcivescovo Antonio da Saluzzo. Lo stesso Gian Galeazzo diede la sua autorizzazione, accorgendosi del lustro che l’opera avrebbe dato al suo casato. Tuttavia, ricorda Paolo Grillo in Nascita di una cattedrale. 1386-1418: la fondazione del Duomo di Milano, non fu lui il fondatore del Duomo.

Nel punto in cui oggi possiamo ammirare il Duomo di Milano un tempo sorgevano due cattedrali. Si tratta della cattedrale di Santa Maria Maggiore e della basilica di Santa Tecla, rispettivamente cattedrali invernale ed estiva di Milano. Entrambe le costruzioni furono demolite per lasciare spazio alla nuova struttura. Il Visconti voleva dare un assetto stilistico innovativo al progetto, e si scelse la linea del gotico internazionale.

La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

Il 16 ottobre 1387 Gian Galeazzo fondò la Veneranda Fabbrica del Duomo.  In seguito alle disposizioni del Duca di Milano si sostituì il cotto, materiale usuale dell’edilizia milanese, con il marmo. Il 24 ottobre 1387 si concesse alla Fabbrica il diritto di escavazione e trasporto gratuito del materiale fino a Milano. In particolare, il marmo proveniva dalle cave di Candoglia, all’imboccatura della Val d’Ossola. Questo materiale, dalla caratteristica sfumatura rosata, è diventato il marchio di fabbrica del Duomo di Milano.

Il marmo raggiungeva la città sfruttando alcune tra le principali vie fluviali del nord Italia. Dal fiume Toce al Lago Maggiore, fino al Ticino e il Naviglio Grande. Finalmente il marmo raggiungeva il centro città fino alla Darsena e al Laghetto di Santo Stefano in Brolo. L’acronimo A.U.F. (ad usum fabricae) veniva esibito sulle barche al fine di non pagare il dazio. Destinazione ultima del marmo di Candoglia era il cantiere dei marmisti, situato nella parte absidale (Cassina).

Quale gotico?

Inizialmente si optò per il gotico lombardo, come testimoniano alcuni resti di una struttura in mattone. Ma Gian Galeazzo voleva dare un’impronta internazionale all’opera, e quindi si cambiò stile. Le forme architettoniche sarebbero rimaste gotiche, ma ci si sarebbe ispirati ad altre zone d’Europa. Alla fine, come riporta Grillo, i principali gotici da cui si prese spunto furono 3. In primis quello francese più classico, poi quello tedesco, la cui caratteristica principale era l’ampiezza interna per riuscire ad ospitare il popolo. Rimase anche l’impronta del gotico centro-italiano, influenzato dal romanico.

I lavori

Come spesso accade per i cantieri medievali, i lavori sono destinati a durare decine se non centinaia di anni. Nel caso del Duomo di Milano, i lavori dureranno fino al 1800 inoltrato. Questa è la ragione principale per cui non sono associati “grandi nomi” alla sua costruzione. Nel corso dei secoli infatti si occuparono del progetto i migliori architetti, ingegneri, scultori e capimastri lombardi, francesi e tedeschi. Alcuni tra i nomi più illustri sono quelli di Heinrich Parler, Giovanni Antonio Amadeo e Simone da Orsenigo. Purtroppo, la mancanza di governatori altrettanto interessati al progetto rallentò a volte i lavori.

Il cantiere oggi

Tuttavia, l’opera della Fabbrica del Duomo continuò nei secoli, fino a regalarci la meraviglia architettonica che oggi possiamo ammirare.  Ancora oggi il cantiere dei marmisti è di importanza vitale per le frequenti attività di restauro. Qui si realizzano le strutture in marmo che andranno a sostituire quelle più vecchie. Dalla nascita del Duomo di Milano fino alla sua conclusione il lavoro instancabile di tutta la città contribuì alla sua costruzione. Per i milanesi oggi il Duomo è senza dubbio un luogo di fede, ma anche un simbolo di appartenenza alla città.

Chiara Savi

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