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Napoleone a Milano: le opere che l’imperatore ci ha regalato

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Napoleone a Milano, l’imperatore francese che divenne Re d’Italia.

La città di Milano è stata parte integrante della storia europea Questo rese possibile anche l’unione dell’Italia con Napoleone. Personaggio che sicuramente non è passato inosservato, Napoleone venne proclamato Re d’Itala. Avvenne il 26 maggio 1805, nel Duomo di Milano dove vene incoronato con la Corona Ferrea. La cerimonia fu fastosa e in questa occasione pronuncio le famose parole “Dio me l’ha data, guai a chi la tocca”, riferendosi alla corona. Napoleone a Milano diede un tocco personale alla città, la rese capitale d’Italia e donò alcune opere.

Tra queste possiamo osservare:

  • la costruzione del Naviglio Pavese. Venne portata avanti da Vincenzo Brunicci, matematico e rettore dell’università di Pavia.
  • La strada del Sempione che punta verso la Francia. Permise l’avvio del commercio con gli stati d’Oltralpe.
  • La terza ala della Ca’ Granda, quella situata verso via Laghetto. È ispirata al progetto del Filerete, con linee esterne neoclassiche. L’ala fu realizzata grazie al grande lascito del notaio milanese Giuseppe Macchi.
  • Gli archi di Porta Ticinese, Porta nuova e L’arco del Sempione.
  • L’Arena civica, inaugurata nel 1807, disegnata dall’architetto Luigi Canonica. L’architetto ricevette riconoscimenti di alto prestigio (Architetto Nazionale).
  • Il Palazzo Rocca Saporiti, in Corso Venezia, ultimato nel 1812. Del palazzo se ne occuparono gli scenografi e architetti Paolo Landriani e Giovanni Perego.
  • Il progetto di Foro Bonaparte. L’intento era di creare un nuovo centro cittadino nell’area del Castello. L’idea era venuta per creare un’alternativa al centro storico di Piazza del Duomo. Lo studio del foro venne affidato all’architetto Giovanni Antolini. Il progetto risulto molto costoso, tanto che Napoleone blocco tutto nell’autunno del 1802. Il progetto venne poi accantonato definitivamente.

Napoleone a Milano suscitò la simpatia dei cittadini per due motivi. Primo, li aveva liberati dagli Asburgo e secondo per via dell’Illuminismo.

Milano era la capitale della corrente illuminista italiana, perciò condivideva gli ideali dell’imperatore italo-francese.

Napoleone a Milano costruì opere non tanto utili quanto celebrative. Alcune delle idee iniziate e poi accantonate, vennero riprese poi con l’unità d’Italia.

Federica Elli

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