Scaramanzia all’italiana: la storia del toro della galleria Vittorio Emanuele II
Scopriamo insieme la storia del toro della galleria Vittorio Emanuele II, un simbolo di scaramanzia all’italiana in pieno centro a Milano
Nel bel mezzo della famosa galleria dedicata al re d’Italia Vittorio Emanuele II, forse non tutti sanno che è presente un simbolo che unisce la storia italiana e dei Savoia ad un’usanza anch’essa tutta italiana: la scaramanzia.
Proprio sotto la cupola centrale in ferro su cui sono raffigurati a mosaico i quattro continenti, si trova infatti una stemma raffigurante un toro, simbolo della città di Torino.
Il toro, che si trova vicino allo stemma di Casa Savoia (croce bianca su scudo a sfondo rosso), è raffigurato con gli “attributi” in bella vista. L’usanza scaramantica che molti milanesi e turisti compiono ogni giorno consiste nel pestare gli attributi del toro e, ad occhi chiusi, compiere una rotazione di 360° facendo perno sul piede.
La tradizione vuole che questo sia un gesto portafortuna, ma, nonostante molti cittadini schiaccino gli attributi del toro pressoché giornalmente, secondo la leggenda solo schiacciarli a mezzanotte in punto dell’ultimo dell’anno porta realmente fortuna, e solo con il tallone del piede destro.
Una tradizione che, anche in una zona così elegante di Milano, in mezzo a negozi e ristoranti alla moda, fa venire fuori il lato più popolano e genuino di noi italiani.