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Fermata metro QT8 di Milano, che significa lo strano nome?

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Cosa si cela dietro alla bizzarra denominazione della fermata della metro QT8 di Milano? Si tratta di una sigla? Un codice? Scopriamolo insieme.

“Q” come quartiere

Un nome stravagante quello della fermata della metro QT8 di Milano. Di certo qualsiasi milanese si sarà chiesto almeno una volta quale sia il significato di questo singolare appellativo. Ebbene, tutto cominciò nel 1945, quando l’architetto Piero Bottoni promosse la realizzazione di un “quartiere sperimentale” alla periferia di Milano.

Così abbiamo già svelato una parte del mistero: infatti la “Q” di QT8 sta per “quartiere”. Nella realizzazione di questo angolo di Milano si diede grande importanza alla vivibilità degli ambienti. In particolare, vennero create diverse zone dedicate ad attività sportive e ricreative per ragazzi, oltre ai numerosi spazi verdi. Inoltre, si cercò di introdurre elementi architettonici sperimentali, come la Chiesa di Santa Maria Nascente, a pianta circolare.

La rinascita dopo la guerra

Durante i primi anni del dopoguerra vennero realizzate le prime abitazioni. Naturalmente furono destinate agli sfollati, e a coloro che con l’arrivo del conflitto avevano perso tutto. Le case a 4 piani, prefabbricate, sono state realizzate a partire dal 1948. Prima della realizzazione della nuova area urbana, il territorio era occupato prevalentemente da baracche. Inoltre si risentiva della presenza del fiume Olona e le sue frequenti piene.

Il Monte Stella

Il QT8 di Milano è lambito oggi dalla circonvallazione esterna e da Viale Alcide de Gasperi. Da quest’ultimo è possibile ammirare un’altura di forma bizzarra. È il Monte Stella, pezzo forte del quartiere. Famoso nel capoluogo meneghino anche come la Montagna de San Sir (Montagnetta di San Siro), è situato all’interno dell’omonimo parco.

Si tratta di una montagnetta artificiale, costruita con le macerie degli edifici milanesi distrutti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Dal 2003 sul Monte Stella è possibile recarsi presso il Giardino dei giusti di tutto il mondo. Qui ogni anno i ciliegi in fiore vengono intitolati a illustri personalità che si sono battute contro le persecuzioni razziali.

Ma… “T8”?

Il progetto di questo “quartiere dei sogni” è inquadrabile nell’ambito dell’ottava edizione della Triennale di Milano del 1947. Le abitazioni del QT8 furono progettate dagli architetti vincitori di un concorso nazionale indetto appositamente sempre in occasione della Triennale. Tra i principali nomi vi sono quelli di Ignazio Gardella, Luigi Fratino e Luigi Mattioni. L’importanza del clima di quegli anni non può certo essere sottovalutata. Nel contesto del dopoguerra è indubbiamente rilevante l’aspetto della ricostruzione. In particolare, le unità abitative del QT8 sono costruite rispettando determinati canoni di vivibilità, che come già accennato si rispecchiano anche nell’ambiente esterno. Di conseguenza, il nome della fermata della metro QT8 di Milano significa Quartiere Triennale Otto. Ora che sapete l’origine del nome QT8, potete considerarvi dei veri milanesi!

Chiara Savi

(credit foto: foursquare)

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