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28 aprile 1962: la storia di Gianna Beretta Molla, la santa di Magenta

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Santa Gianna Beretta Molla si celebra il 28 aprile.

La storia di Gianna Beretta Molla è una storia di fede, di grande forza e coraggio.
Francesca Giovanna Beretta nacque a Magenta, in provincia di Milano, il 4 ottobre 1922. La sua numerosa famiglia era molto credente. Dal giorno in cui ricevette la Prima Comunione, la Piccola Gianna iniziò a partecipare alla Santa Messa tutti i giorni.
Nel 1937 la famiglia Beretta si trasferì a Genova. Qui, Gianna frequentò l’Istituto delle Suore Dorotee.
Dopo i bombardamenti su Genova del 1941, la famiglia si trasferì a Bergamo. L’anno successivo, però, entrambi i genitori di Gianna morirono, così la ragazza e i suoi fratelli si trasferiranno nuovamente a Magenta.
Nel 1949 si laureò in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pavia. Nel 1952 si specializzò in Pediatria.
Durante il periodo universitario, Gianna si impegnò nell’Azione Cattolica nelle Conferenze delle Dame di San Vincenzo.
Dopo la laurea, Gianna aprì un proprio ambulatorio medico a Mesero.
Nel 1954 conobbe Pietro Molla, anche lui impegnato nell’Azione Cattolica. L’anno successivo i due si sposarono.
I coniugi si trasferirono a Ponte Nuovo, dove Gianna divenne la responsabile del Consultorio dell’asilo nido dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia.
Gianna ebbe 4 figli, ma la sua vita cambiò dopo due mesi dall’inizio della quarta gravidanza. Purtroppo, infatti, le venne diagnosticato un tumore benigno, un fibroma uterino. Nonostante i consigli del medico, Gianna si rifiutò di interrompere la gravidanza. Prima dell’operazione di asportazione del fibroma, la donna chiese di dare priorità alla vita del nascituro. L’operazione riuscì e Gianna continuò ad affidarsi alla preghiera.
A distanza di alcune ore dalla nascita della sua quarta figlia, Gianna venne colpita da febbre alta e dolori fortissimi all’addome, causati da una peritonite settica. Nonostante la sofferenza, Gianna non abbandonò mai la preghiera.
Una settimana dopo il parto, il 28 aprile 1962, morì a soli trentanove anni, a Ponte Nuovo.
Oggi la salma riposa nella Cappella della Famiglia Molla, nel Cimitero di Mesero.

I processi di beatificazione e santificazione

Per il grande gesto d’amore compiuto verso sua figlia, e per l’impegno sociale per il prossimo, si diffuse rapidamente la santità di Gianna.
Il 6 novembre 1972, l’Arcivescovo di Milano, il Cardinale Giovanni Colombo, promosse la causa di beatificazione di Gianna Beretta Molla.
Il 24 aprile 1994, in piazza San Pietro, a RomaGianna viene proclamata “Beata” come “madre di famiglia” da Giovanni Paolo II.
Il 16 maggio 2004, sempre Papa Giovanni Paolo II, proclamò “Santa” Gianna.

I miracoli

Per completare il processo di santificazione vennero esaminate delle guarigioni riconducibili all’intercessione di santa Gianna.
Il primo miracolo risale al 1977. È avvenuto a Grajaù, in Brasile. Durante una visita dal medico, la ventottenne Lucia, scoprì di avere una fistola retto-vaginale. Il giorno successivo, lo stesso dottore visitò nuovamente la donna constatando che la fistola era cicatrizzata. Lucia aveva pregato intensamente Santa Gianna. Questo miracolo venne validato da Giovanni Paolo II, il 21 dicembre 1992.
L’altro miracolo, invece, risale al 2000. La protagonista è Elisabete, una donna di origini brasiliane che, al quarto mese di gravidanza subì la rottura delle membrane perdendo tutto il liquido amniotico. La signora partorì all’ottavo mese di gravidanza, ma fortunatamente la bambina nacque sana. La bimba venne chiamata Gianna Maria. Questo secondo evento miracoloso venne validato nel 2003.

La Fondazione

Nel 1999, Pietro Molla, marito di Gianna e Monsignor Giuseppe Beretta, fratello della santa, hanno istituito la Fondazione Santa Gianna Beretta Molla. Il Presidente è il Monsignor Beretta, mentre i figli di Gianna sono i consiglieri. La sede si trova in via della Moscova, a Milano.
Credit photo: Wikipedia

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