Vi siete mai chiesti quale sia stato il primo giornale nato a Milano? Eccolo, si chiamava Il Giornale Italiano.
Giornale italiano, Il Periodico milanese, è stato organo ufficiale del governo del Regno Italico. Viene fondato nel 1804 e fino al 1806 fu diretto da Vincenzo Cuoco. Il direttore, sebbene in contrasto con i finanziatori, assunse la difesa degli ideali e degli interessi italiani. Venne pubblicato durante la dominazione francese della Lombardia; dopo le vicende napoleoniche riprende le pubblicazioni nel 1816 con il nome di Gazzetta di Milano.
Il direttore Vincenzo Cuoco
Negli scritti giornalistici del Giornale Italiano, Cuoco saggia le sue idee politiche, storiografiche e filosofiche in vista del programma che mira a realizzare per la costruzione di un moderno Stato di diritto in Italia. Cuoco era ormai riconosciuto come un pensatore politico ed uno storico degno di essere affiancato a un Constant e a un Tocqueville. La sua credibilità era assicurata dalla sua convinzione che la strutturazione di uno Stato moderno non possa conseguirsi se manca un progetto culturale. Progetto che abbia al proprio centro un rigoroso e condiviso «spirito pubblico» e un articolato programma di educazione professionale e di formazione culturale. Non va trascurato il fatto che questo consistentissimo materiale è stato, fino ad anni recenti, sostanzialmente sconosciuto.
La Gazzetta di Milano
La Gazzetta di Milano (ex Giornale Italiano) era il quotidiano ufficiale unico della Lombardia asburgica. Serviva alla pubblicazione delle leggi e della cronaca attentamente selezionata. La direzione venne affidata temporaneamente Vincenzo Butti. Nel 1817 l’appalto governativo è affidato alla direzione di Francesco Pezzi che rimarrà direttore fino alla morte (1831). Dal 1830 muta il nome in Gazzetta Privilegiata di Milano e sarà pubblicata fino ai grandi fermenti del 1848. La raccolta dell’Archivio di Stato di Mantova, contempla gli anni della dominazione francese e austriaca della Lombardia. Comprende le annate dal 1806 al 1840, con qualche lacuna puntualmente segnalata nell’elenco, ed è rilegata in 77 volumi. La descrizione sul dorso non risulta sempre aggiornata nella denominazione della testata del quotidiano, variata più volte nel corso della sua esistenza. La maggior parte dei testi è a stampa, ma alcune parti risultano manoscritte.