La storia del confessionale: Carlo Borromeo e la filosofia della distanza.
La storia del confessionale ci racconta come la sua nascita sia avvenuta grazie al Cardinale Carlo Borromeo.
Vi siete mai chiesti quale sia la storia del confessionale? Quando è nato o perché? La storia del confessionale inizia a metà del 1500, grazie al Cardinale Carlo Borromeo di Milano. Non solo è nato grazie a lui ma pare che abbia fatto anche una sorta di campagna per la diffusione.
Prima del confessionale
Nel periodo antecedente al 1500, la storia del confessionale non esisteva. La gente credente che voleva confessarsi, lo faceva nei luoghi più strani. Infondo, l’unica cosa che serviva era un prete, in luogo poteva essere secondario. Il prete aveva un ruolo molto più attivo, girovagava per il paese e durante i suoi giri dispensava confessioni.
La nascita del confessionale.
La storia del confessionale risale alla volontà del Cardinale Borromeo. Egli dispose di porre un confessionale in tutte le parrocchie di Milano. Diede indicazioni sulla loro forma, la chiusura sui due lati ma soprattutto ciò che divide il confessore dal penitente. Propose di porre una grata così da separare le due figure, senza che uno possa intralciare l’altro.
La filosofia di Carlo Borromeo.
La storia del confessionale nasce con Carlo Borromeo, personaggio religioso piuttosto discusso per i suoi metodi. I dettami del Concilio di Trento furono presi alla lettera dal cardinale che perseguitò gli infedeli e limitò la libertà privata attraverso l’attività moralizzatrice. I soggetti con cui aveva più problemi erano le donne. Cercava di ridurre allo stretto necessario i rapporti con loro. Se proprio era necessario un contatto, si assicurava di avere testimoni e persone intorno così da non cedere in tentazione. Si pensa che la volontà di mettere una grata nel confessionale, fosse dovuta proprio a questo. La paura di Carlo Borromeo dell’intimità con una fedele. Per evitare equivoci e problemi, ha ideato questa soluzione.
Borromeo e gli altri.
Carlo Borromeo voleva che la sua filosofia di vita, quindi ordine interiore ed esteriore, fosse applicata alla vita di tutti. Ciò che il confessionale regalava erano momenti di pace e ordine, il modo in cui tutti avrebbero dovuto vivere. Borromeo sosteneva che il contatto con gli altri comportasse caos, per questo era necessario ridurre i contatti con gli altri. Il minimo contatto era anche un modo per prevenire malattie date le pestilenze presenti all’epoca. La storia del confessionale racconta anche che fu creato per questo motivo: offrire agli ammalati la possibilità di confessione ma con le dovute precauzioni.