Milano città fluviale: le origini storiche di una città legata all’acqua
Secondo diversi studiosi ed esperti, Milano è situata su un terreno dalla forte natura idrogeologica.
Lo si potrebbe vedere chiaramente se tornasse indietro di almeno un secolo.
Gli studiosi affermano che già in epoca celtica, Milano era ricca di corsi d’acqua di diverse dimensioni, come il Seveso, il Labro e l’Olona, solo per citarne alcuni. Ma fu in epoca romana che si riuscì a mettere a frutto questi fiumi sfruttandoli per scopi commerciali, costruendo un sistema di navigli che circondava la città e la metteva in comunicazione con i fiumi circostanti in direzione del Po.
Alcune chiese e luoghi di culto fanno chiaramente riferimento alla presenza d’acqua nel sottosuolo milanese. Emblematico è il caso della basilica di San Calimero, datata V secolo, dove al centro è presente un vero e proprio pozzo. Nel pozzo, secondo la leggenda, sarebbe stato buttato il vescovo martire Calimero nel III secolo d.C. Anche il Duomo, secondo alcuni esperti, era dotato di una darsena, funzionale per lo scarico dei materiali da costruzione in arrivo.
Anche uno dei simboli principali di Milano, a ben pensarci, non poteva che nascere in una città idrogeologica: il serpente dei Visconti. Il serpente (o almeno la specie da noi più comune), come si sa è indissolubilmente legato ad un ambiente fluviale, in cui è necessaria la presenza d’acqua nel sottosuolo, esattamente com’era Milano ai tempi dei celti e dei romani.