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Streghe a Milano: lotta contro le presunte maghe!

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Una delle pagine più buie del cristianesimo consiste nella cosiddetta “caccia alle streghe”.

Milano, in passato, si dimostrò una delle città più attive in questa persecuzione.

Forse non tutti sanno che ai tempi delle persecuzioni contro le cosiddette streghe, anche a Milano hanno avuto luoghi diversi roghi ai danni di numerose donne, che potevano essere accusate tutt’al più di stramberia.

Certo il rapporto con la fede e la religione era allora molto più sentito rispetto a oggigiorno, e faceva parte del vivere quotidiano. Va da sé quindi che se non si seguiva ligiamente la dottrina ufficiale si veniva automaticamente additati come “diversi”.

Le prime condanne per stregoneria a Milano risalgono al 1390 ai danni di Sibilla Zanni e Pierina Bugatis, condannate, secondo gli atti del processo, per aver partecipato a delle messe nere (cosiddette “sabba”) nella zona dell’attuale Porta Romana, dove un tempo c’era una foresta.

Storie come queste proseguono per centinaia di anni fino al 1641, anno dell’ultima condanna ufficiale per stregoneria a Milano, nella quale Anna Maria Pamolea e la sua domestica Margarita Martignona vennero arse sul rogo in piazza Vetra.

Ma forse la “strega” più famosa di Milano fu Caterina dei Medici, accusata dal senatore Alvisio Melzi di avergli fatto un maleficio. Caterina dei Medici, dopo interminabili torture, confessò di avere venduto l’anima al diavolo e di essere responsabile di numerosi malefici e delitti. Venne pertanto condannata a morte e arsa viva, anch’essa in piazza Vetra.

I pochi documenti tramandateci relativi agli atti del processo, riportano tristemente come la condanna fu un vero e proprio evento per l’epoca.

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